a cura di Barbara Balistreri
L’Italia scopre la straordinaria funzione sociale dei Patronati nell'emergenza Covid
a 20 anni dalla legge che inquadra il ruolo dei patronati L.152/2001, un ruolo che la Costituzione definisce di "pubblica utilità"
a 20 anni dalla legge che inquadra il ruolo dei patronati L.152/2001, un ruolo che la Costituzione definisce di "pubblica utilità"
«Il ruolo dei Patronati: facilitatori per l’accesso al Welfare, promotori di coesione sociale, costruttori di equità sociale.
Sempre in prima linea a supporto dei cittadini», i raggruppamenti dei Patronati Italiani, in una nota congiunta in occasione ventennale della legge 152/2001, chiedono alle istituzioni maggiore tutela e riconoscimento dell'importante funzione che rappresentano.
In questa fase difficilissima per il nostro Paese, i cittadini hanno scoperto il valore sociale dei Patronati. Gli Istituti di Patronato che non hanno mai interrotto le loro attività, sempre in prima linea, con 15.496 operatrici e operatori attivi in 6.979 sedi, sul territorio, dove la prossimità, nell’anno della pandemia, si è rivelata un fattore quanto mai cruciale, hanno rappresentato un prezioso presidio per milioni di cittadini che hanno chiesto l’accesso alle misure emergenziali messe a punto dal governo per fronteggiare la grave crisi pandemica.
Bisogna riconoscere il ruolo e la rilevanza sociale dei Patronati, che difendono concretamente e quotidianamente il valore dell’assistenza sociale tutelando i diritti dei cittadini e delle loro famiglie, dei lavoratori, dei pensionati, di tutte quelle situazioni fragili di disabilità e invalidità, emigrazione e immigrazione.
Non tutti sanno che il Patronato garantisce patrocinio gratuito e tutela sociale attraverso un servizio di assistenza e consulenza per il conseguimento in sede amministrativa di prestazioni previdenziali, sanitarie e di carattere socio-assistenziale, sono Istituti riconosciuti dal Ministero del Lavoro che svolgono attività di pubblica utilità a supporto degli Enti previdenziali, lavorando ogni anno milioni di pratiche assistenziali e sociosanitarie.
La “mission” dei Patronati parte anche da un fattore culturale, le “politiche sociali” nel nostro Paese hanno radici profonde perché nascono dai nostri valori, dalla nostra cultura di assistenza e volontariato, nascono dalle persone, dalle famiglie, dai gruppi sociali che in prima persona hanno vissuto disagi e sofferenze, dai gruppi di volontariato, sono frutto di azioni che nascono dai territori, prodotto di un pensiero condiviso di esperienze vissute, dalle associazioni e dagli operatori dedicati con spirito di missione ad alleviare e sostenere queste sofferenze prendendole in carico.
I Patronati sono riusciti a garantire sempre i servizi essenziali, durante le settimane del lockdown e in quest'ultimo anno in cui molti servizi pubblici sono stati costretti a limitare le consuete attività, spesso andando oltre a quelli che erano i loro compiti, con spirito di solidarietà e di missione, consapevoli di dare un servizio sociale, valori che contraddistinguono un operatore di Patronato.
Noi siamo da sempre vicini alle persone attraverso il nostro lavoro garantendo i nostri servizi, lo abbiamo fatto anche in questi mesi drammatici in tutto il territorio nazionale, rispettando le norme di sicurezza, con un senso del dovere e con una dedizione che è da considerarsi una missione piuttosto che una professione.
Purtroppo questo è ancora un momento molto difficile per l’Italia ma noi siamo sempre attivi pronti a sostenere tutti i cittadini che a causa della pandemia hanno ancora più bisogno dei nostri servizi, le sedi sono state riorganizzate e rese idonee alla normative nazionali e locali, a partire dalle sanificazioni fino al rispetto della distanza interpersonale.
A 20 anni dalla legge che inquadra il ruolo dei patronati L.152/2001, un ruolo che la Costituzione definisce di "pubblica utilità" per i cittadini, l’impegno tiene il passo con i tempi, una vocazione che richiede sforzi sempre maggiori per continuare a rispondere alle istanze sociali del Paese.
Per questo oggi, nella ricorrenza del ventennale della legge di riforma dei patronati, è giusto chiedere alle istituzioni di sostenere questa rete che ogni giorno tutela i diritti di milioni di persone, per costruire insieme un futuro di equità sociale per l’Italia.
Sempre in prima linea a supporto dei cittadini», i raggruppamenti dei Patronati Italiani, in una nota congiunta in occasione ventennale della legge 152/2001, chiedono alle istituzioni maggiore tutela e riconoscimento dell'importante funzione che rappresentano.
In questa fase difficilissima per il nostro Paese, i cittadini hanno scoperto il valore sociale dei Patronati. Gli Istituti di Patronato che non hanno mai interrotto le loro attività, sempre in prima linea, con 15.496 operatrici e operatori attivi in 6.979 sedi, sul territorio, dove la prossimità, nell’anno della pandemia, si è rivelata un fattore quanto mai cruciale, hanno rappresentato un prezioso presidio per milioni di cittadini che hanno chiesto l’accesso alle misure emergenziali messe a punto dal governo per fronteggiare la grave crisi pandemica.
Bisogna riconoscere il ruolo e la rilevanza sociale dei Patronati, che difendono concretamente e quotidianamente il valore dell’assistenza sociale tutelando i diritti dei cittadini e delle loro famiglie, dei lavoratori, dei pensionati, di tutte quelle situazioni fragili di disabilità e invalidità, emigrazione e immigrazione.
Non tutti sanno che il Patronato garantisce patrocinio gratuito e tutela sociale attraverso un servizio di assistenza e consulenza per il conseguimento in sede amministrativa di prestazioni previdenziali, sanitarie e di carattere socio-assistenziale, sono Istituti riconosciuti dal Ministero del Lavoro che svolgono attività di pubblica utilità a supporto degli Enti previdenziali, lavorando ogni anno milioni di pratiche assistenziali e sociosanitarie.
La “mission” dei Patronati parte anche da un fattore culturale, le “politiche sociali” nel nostro Paese hanno radici profonde perché nascono dai nostri valori, dalla nostra cultura di assistenza e volontariato, nascono dalle persone, dalle famiglie, dai gruppi sociali che in prima persona hanno vissuto disagi e sofferenze, dai gruppi di volontariato, sono frutto di azioni che nascono dai territori, prodotto di un pensiero condiviso di esperienze vissute, dalle associazioni e dagli operatori dedicati con spirito di missione ad alleviare e sostenere queste sofferenze prendendole in carico.
I Patronati sono riusciti a garantire sempre i servizi essenziali, durante le settimane del lockdown e in quest'ultimo anno in cui molti servizi pubblici sono stati costretti a limitare le consuete attività, spesso andando oltre a quelli che erano i loro compiti, con spirito di solidarietà e di missione, consapevoli di dare un servizio sociale, valori che contraddistinguono un operatore di Patronato.
Noi siamo da sempre vicini alle persone attraverso il nostro lavoro garantendo i nostri servizi, lo abbiamo fatto anche in questi mesi drammatici in tutto il territorio nazionale, rispettando le norme di sicurezza, con un senso del dovere e con una dedizione che è da considerarsi una missione piuttosto che una professione.
Purtroppo questo è ancora un momento molto difficile per l’Italia ma noi siamo sempre attivi pronti a sostenere tutti i cittadini che a causa della pandemia hanno ancora più bisogno dei nostri servizi, le sedi sono state riorganizzate e rese idonee alla normative nazionali e locali, a partire dalle sanificazioni fino al rispetto della distanza interpersonale.
A 20 anni dalla legge che inquadra il ruolo dei patronati L.152/2001, un ruolo che la Costituzione definisce di "pubblica utilità" per i cittadini, l’impegno tiene il passo con i tempi, una vocazione che richiede sforzi sempre maggiori per continuare a rispondere alle istanze sociali del Paese.
Per questo oggi, nella ricorrenza del ventennale della legge di riforma dei patronati, è giusto chiedere alle istituzioni di sostenere questa rete che ogni giorno tutela i diritti di milioni di persone, per costruire insieme un futuro di equità sociale per l’Italia.
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