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Disabilità grave: incremento permessi di lavoro L.104, criteri generali.

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La legge n.104 del 5 febbraio 1992 n. 104, più nota come legge 104/92, è il riferimento legislativo che regolamenta "l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone disabili",  prevedendo particolari benefici lavorativi.

In base alla legge possono fruire di tre giorni di permesso mensile, retribuiti e coperti da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa o frazionata, i lavoratori dipendenti pubblici e privati, genitori di figli disabili gravi, nonché il coniuge, i parenti o gli affini entro il secondo grado, o di terzo grado al sussistere di determinate condizioni, nonché gli stessi lavoratori disabili gravi.

A causa dell’emergenza Covid-19 sono state apportate modifiche per la fruizione di questi permessi, a sostegno delle famiglie e disabili, con l’incremento di ulteriori giornate che si aggiungono ai tre giorni riconosciuti in via ordinaria. Il decreto “Rilancio” ha confermato anche per maggio e giugno l’aumento dei giorni di permesso già previsto dal decreto “Cura Italia”.


Per ottenere i benefici è necessario che vi sia l’accertamento di handicap grave e la persona da assistere non deve essere ricoverata a tempo pieno, con alcune eccezioni. Per i soggetti con patologie oncologiche è previsto un accertamento accelerato che deve essere effettuato entro quindici giorni dalla domanda dell'interessato.

I genitori lavoratori dipendenti (naturali, adottivi o affidatari) di figli disabili gravi, hanno diritto a particolari agevolazioni, da fruire “alternativamente” tra di loro. I benefici sono diversi a seconda dell’età del figlio.

I lavoratori con grave disabilità possono beneficiare o delle due ore di permesso giornaliero retribuito (un'ora se l’orario di lavoro è inferiore alle 6 ore), o dei tre giorni di permesso mensile, anche frazionabili.

Inoltre, hanno diritto a scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non possono essere trasferiti in altra sede, senza il proprio consenso. Il lavoratore che fruisce già dei permessi per sé stesso può chiedere anche i permessi per assistere un proprio familiare con handicap grave. A sua volta può essere assistito da un familiare lavoratore dipendente (referente unico).
Per i lavoratori pubblici è competente l’Amministrazione e non l’INPS.
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Gli uffici del Patronato ACAI-ENAS sono a disposizione dei lavoratori interessati, per informazioni, assistenza e per l’inoltro all’INPS delle domande in via telematica



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​A cura di Barbara Balistreri, Fonte INPS,  giugno  2020


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